Come ti ho già detto, ghiaccio e riposo, dopo una distorsione di caviglia, sono due ottimi alleati e occupano il secondo e terzo posto del protocollo PRICE di cui ti ho già parlato nell’episodio numero 7 del podcast dal titolo “Cosa fare in caso di distorsione di caviglia?”.
Quello che spesso accade è che pochi sanno tuttavia come applicarli!
Purtroppo ho visto nella mia carriera diversi modi di “riposare” e di utilizzare il ghiaccio, alcuni dei quali non solo non erano efficaci ma addirittura erano dannosi, ed è per questo che ho deciso di darti tutte le informazioni necessarie per evitare gli errori e ottenere il massimo aiuto dal ghiaccio e dal riposo!
Iniziamo dal riposo che non va mai confuso con l’inattività completa, infatti, nel caso di una distorsione di caviglia, è possibile mettere a riposo questa articolazione continuando tuttavia ad allenare gli altri sistemi come ad esempio quello cardio respiratorio utilizzando un cicloergometro a braccia oppure con un’attività specifica da fare in acqua.
Il concetto del cross training può e deve essere applicato efficacemente anche nel caso del recupero dopo una lesione, non solo durante l’aumento di una performance. Se un arto è lesionato e deve essere lasciato a riposo possiamo sempre far funzionare il controlaterale oppure le altre due estremità.
Mettere a riposo una parte del sistema muscoloscheletrico e continuare ad allenare le altre parti e le altre funzioni consente all’atleta di non perdere il proprio stato di forma ed in oltre fornisce l’opportunità di un recupero più veloce e di miglior qualità.
Anche la parte lesionata dovrà essere messa a riposo dalla normale attività di carico ma stimolata con opportuni esercizi attivi e passivi per recuperare la capacità di movimento e l’elasticità dei tessuti e per favorire la formazione di nuovi tessuti cicatriziali di elevata qualità (elastici, resistenti e mobili).
Quindi il riposo va considerato in realtà una riduzione dell’attività che deve sempre essere proporzionata alla fase di guarigione del tessuto traumatizzato, così anche la fase di recupero e rilassamento vero e proprio, che corrisponderà ad una attivazione del sistema nervoso parasimpatico, sarà in grado di produrre una guarigione ottimale.
Dopo aver compreso cosa si intende per “riposo” che non consiste in una immobilità assoluta e passiva ma in una attività ( quindi parte attiva) fondamentale per la guarigione e programmata, possiamo evitare l’errore più grossolano ossia quello di rimanere completamente immobili!
Passiamo ora alle indicazioni per l’applicazione del ghiaccio!
Anche se ne ho già parlato nell’episodio numero 1 del podcast dal titolo ”Meglio il caldo o il freddo nei “blocchi” di schiena?”, ti ripeto qui i punti essenziali che ti possono aiutare in relazione all’utilizzo del ghiaccio.
il ghiaccio viene utilizzato per ottenere due effetti:
- ridurre l’entità di eventuali ematomi che si stanno formando e
- “addormentare” i recettori del dolore, ha quindi un effetto antalgico e permette di ridurre il dolore senza utilizzare dei farmaci.
Esistono diversi modi di applicare il ghiaccio, da quelli più tradizionali con la borsa di tessuto e gomma alla “cryo cuff”, li passiamo ora in rassegna osservando le peculiarità e le specificità di ciascuna modalità di applicazione.
- Borsa di tessuto rivestita internamente di gomma ( https://amzn.to/33f520f ), va riempita di ghiaccio e viene utilizzata con una fascia di neoprene ( https://amzn.to/2qEr3bq )per fare applicazioni di ghiaccio creando contemporaneamente una compressione sull’area danneggiata. Si eseguono abitualmente delle applicazioni da 15/20 minuti ( sulle tempistiche non ci sono chiare evidenze scientifiche) più volte al giorno, può essere utilizzata per applicazioni direttamente a contatto con la pelle senza creare ustioni da ghiaccio. Il punto negativo della borsa è dovuto alla fragilità del suo rivestimento interno di gomma che la rende impermeabile. Con il passare del tempo o se cade a terra con il ghiaccio all’interno si può fissurare lo strato di gomma interno e la borsa non è più a tenuta stagna e si bagna all’esterno appena il ghiaccio inizia a sciogliersi.
- Gel Pack (https://amzn.to/2XFyr2B ), tenuto in freezer, è sempre pronto all’uso, è modellabile sulla forma anatomica della struttura che voglio trattare, non va messo a diretto contatto con la pelle ma coperto con un panno di cotone prima di essere applicato. Utilizzando anche una fascia elastica di neoprene, oppure all’interno di un bendaggio, consente un effetto contemporaneamente di compressione e analgesico. Usato per applicazioni di 15/20 minuti va poi riposto in freezer per essere riutilizzato altre volte.
- Compressa di ghiaccio istantaneo ( https://amzn.to/2qwkVSQ ) monouso attivata manualmente con una compressione, produce freddo grazie ad una reazione chimica per circa 10/ 15 minuti e poi va smaltita perché non è più riutilizzabile, Il pregio di questa soluzione è che può essere conservata a temperatura ambiente e attivata semplicemente e velocemente quando c’è la necessità. Può essere inserita in un bendaggio compressivo o applicata con una fascia elastica.
- Ghiaccio spray ( https://amzn.to/2KMCFjw ), utilizzabile in qualsiasi luogo, non necessita di essere conservato al freddo, produce una repentina diminuzione della temperatura superficiale e va utilizzato direttamente sulla pelle con molta cautela perché può produrre delle ustioni. Va applicato spruzzando lo spray ad una distanza di circa 40 cm dalla cute evitando che si formi una patina bianca sulla cute stessa. Produce un repentino abbassamento della temperatura cutanea con un effetto analgesico immediato ma poco duraturo nel tempo. Usato per veloci applicazioni nella primissima fase del trauma per controllare il dolore.
- Massaggio con il ghiaccio, si tratta di un vero e proprio massaggi effettuato direttamente sulla cute con un grande cubetto di ghiaccio finché la cute diventa fredda e arrossata, molto utile per il trattamento associato alla terapia manuale perché riduce la sensibilità della zona da trattare, il difetto è che va preparato e conservato, come la borsa del ghiaccio ed il gel pack, in un frigorifero o in una borsa termica ( https://amzn.to/2qwiK1B ).
- Cryo Cuff ( https://amzn.to/2KO9ahm ), composta di tre parti: un contenitore termico in cui va messo del ghiaccio e dell’acqua, un tubo di raccordo che unisce il contenitore con l’ultima parte che è una cuffia che viene posizionata attorno alla struttura anatomica da trattare direttamente a contatto con la pelle (esistono cuffie specifiche a seconda del distretto anatomico da trattare, ad esempio ce n’è una adatta a piede e caviglia ( https://amzn.to/2QNsf74 ). Il contenitore termico posto in alto fa scendere, tramite il tubo di raccordo, l’acqua fredda verso la cuffia creando una compressione graduale e un affetto antalgico sui tessuti traumatizzati. Una volta che l’acqua nella cuffia si è riscaldata il contenitore termico viene abbassato così l’acqua ritorna a contatto con il ghiaccio e si rinfresca nuovamente e si può ripetere l’operazione dall’inizio. In questo modo possiamo produrre un effetto compressivo e antalgico contemporaneamente e può essere utilizzato anche per periodi prolungati senza rischio di ustioni da ghiaccio. Decisamente più ingombrante di una semplice borsa per il ghiaccio, risulta tuttavia molto più funzionale per ridurre l’edema, il gonfiore conseguente al trauma e contemporaneamente aiutare a controllare il dolore.
- Ci sono anche delle attrezzature elettromedicali che utilizzano il principio della crioterapia ma non le prenderemo in considerazione in questa occasione.
Ora che conosci i principali strumenti utilizzabili al punto “I” (Ice) del protocollo PRICE, sappi che puoi scegliere di vola in volta lo strumento migliore in funzione della situazione in cui ti trovi.
La Cryo Cuff è ottima ma non sempre disponibile soprattutto a bordo campo dove invece si può usare il ghiaccio spray o la compressa di ghiaccio istantaneo, sopratutto se ti stai muovendo all’aperto e non ci sono freezer nelle vicinanze.
La borsa del ghiaccio è la soluzione sicuramente più diffusa e più economica anche se molto delicata e si sporca e rompe facilmente. personalmente preferisco il gel pad, sempre pronto e disponibile nel freezer, trasportabile in una borsa o zaino termici, duttile e malleabile, è uno degli strumenti più versatili anche per dei bendaggi compressivi!
Grazie a tutte queste nozioni ora conosci le regole di base per applicare al meglio il ghiaccio ed i principali e più funzionali strumenti a disposizione oggi sul mercato, quindi, in caso di distorsione di caviglia, agisci al meglio e velocemente, un intervento precoce e mirato può creare i presupposti migliori per un’ottima guarigione!
Spero che questa lettura ti sia stata utile e ti aspetto nel prossimo articolo.
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Dott. Paolo Bruniera
Fisioterapista, Osteopata e Health Coach
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