…ovvero la fase “P” del protocollo PRICE!
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E’ meglio utilizzare un bendaggio o un tutore dopo una distorsione di caviglia? Come spesso accade la risposta è dipende!
Nel post dal titolo “ Cosa fare in caso di distorsione di caviglia?” ti ho già spiegato le regole del primo intervento in caso di distorsione secondo il protocollo PRICE ed ora vediamo insieme proprio il primo punto del protocollo ovvero la lettera “P” che sta per Protection.
Per “Protezione” si intende fare in modo che l’articolazione che si è danneggiata con la distorsione, e che in questo momento è debole e fragile, non si danneggi ulteriormente, ma non è solo questo, c’è di più e per spiegartelo ho bisogno di parlarti di cosa succede appena dopo la lesione!
Ora immagina con me tutto il processo che avviene a livello della caviglia: come prima cosa accade la distorsione ossia un movimento che stira i tessuti molli attorno all’articolazione oltre il limite della loro resistenza danneggiandoli.
Appena una cellula di un legamento ( ma potrebbe essere anche quella di un tendine, di un muscolo, della fascia o di un vaso sanguigno o un nervo ) si stira troppo, la sua parete si può lesionare, così quello che normalmente è contenuto dentro alla cellula esce all’esterno, dando il via ad una serie di reazioni chimiche che chiamiamo abitualmente infiammazione.
L’insieme di questi processi chimici ha un senso biologico molto importante perché permettono ai nostri tessuti di ripararsi e guarire, infatti è grazie a queste reazioni chimiche a cascata che inizia il processo di riparazione dei tessuti con la costruzione di una cicatrice.
Tutta questa sequenza di eventi riparativi viene chiamata normalmente infiammazione! E qui scardiniamo una delle false credenze in ambito medico negli ultimi anni visto che il processo infiammatorio è stato demonizzato e additato come la causa di tutti i mali, quando non è altro che il tentativo biologico del corpo di riparare un danno.
Quindi l’infiammazione è amica della guarigione!
Ma torniamo alla nostra distorsione: con l’avvio del processo infiammatorio si presentano 5 segnali cardine che sono presenti insieme e che definiscono la presenza dell’infiammazione. Questi segnali hanno un nome latino che tradurremo in italiano:
- Rubor ossia il rossore
- Calor ossia il calore
- Dolor che significa dolore
- Tumor che indica la tumefazione, il gonfiore con edema
- Functio Lesa in fine che è la perdita della capacità di svolgere la propria funzione (nel caso della caviglia l’incapacità di camminare o di sostenere il carico)
Alla fine di tutto questo processo il tessuto lesionato sarà guarito grazie alla formazione di una cicatrice che potrà essere di qualità differente in funzione di quello che è accaduto durante il processo di guarigione. Se la cicatrice, il tessuto neoformato, sarà elastico, mobile e resistente avremo una buona cicatrice, un buon recupero e una ripresa della completa funzionalità dell’articolazione, in pratica un’ottima guarigione.
Se invece la cicatrice sarà debole, rigida e soprattutto adesa agli altri tessuti, avremo quella che viene definita un’aderenza con un pessimo recupero, una incompleta ripresa della mobilità e della funzionalità. In pratica una guarigione di scarsa qualità con elevato rischio di recidive, di tendiniti e di altre lesioni, oltre ad un calo delle prestazioni fisiche.
Come favorire quindi la formazione di una buona cicatrice evitando le aderenze e le rigidità?
Proprio grazie all’applicazione di un bendaggio o di un tutore (la fase P del protocollo PRICE), oltre a prevenire un aumento del danno, creiamo i presupposti per stabilizzare l’articolazione favorendone il carico e la mobilizzazione precoce.
Questo perché gli stress meccanici che derivano dal carico e dalla mobilizzazione precoce, se adeguati ovviamente alla fase di riparazione, sono in grado di prevenire le aderenze migliorando la mobilità, l’elasticità e la resistenza del tessuto cicatriziale che si sta formando proprio mentre si crea.
I fibroblasti, ossia le cellule dei nostri tessuti che producano la cicatrice, sono sensibili agli stress meccanici e si orientano nello spazio a seconda di come vengono stimolati ed è per questo che un carico precoce non solo evita e previene le aderenze ma incrementa la qualità e la funzionalità del tessuto riparativo cicatriziale.
Quindi non ci resta che rispondere a questa domanda: “come possiamo stabilizzare e proteggere l’articolazione permettendo un carico precoce graduale in funzione delle diverse fasi del processo riparativo?”
Il bendaggio funzionale e i tutori ci vengono in aiuto in questo!
Infatti grazie al bendaggio funzionale e ai tutori possiamo contemporanemente limitare il movimento di un’articolazione proteggendola da un ulteriore danno e garantire il suo corretto movimento guidandola in un movimento che sia corretto e fisiologico.
Vediamo allora quali sono le differenze un tutore rispetto ad un bendaggio funzionale:
1. Il tutore non necessita di un terapeuta che lo confezioni e, come manutenzione, richiede solo di essere mantenuto pulito evitando che sporco o sudore ne pregiudichino l’integrità dei materiali creando un ambiente poco adatto alla salute. Il bendaggio invece necessita di nuovo materiale e di un terapeuta che lo confezioni ogni volta e, quando si sporca, si bagna o perde di tenuta, va rifatto.
2. il tutore può avere un costo iniziale più elevato ma, nel tempo, visto che non deve essere continuamente sostituito, può essere una soluzione economicamente più vantaggiosa visto che quando il bendaggio viene rimosso tutto il materiale è da buttare e necessita di nuovo materiale e nuova manodopera per essere riposizionato.
3. il bendaggio è come un abito confezionato su misura e quindi può essere personalizzato in funzione degli obiettivi e delle particolarità anatomiche che incontriamo, quindi garantisce una maggiore compliance per il paziente che lo sentirà più “adatto” a se. Il tutore standard non può raggiungere un livello altrettanto elevato di confort e personalizzazione anche se presente sul mercato con taglie differenti per rispondere meglio alle diverse dimensioni delle articolazioni dei pazienti.
Se riportassimo il tutto in una tabella potremmo valutare la performance del bendaggio in relazione al tutore in questi termini:

Quindi sia il bendaggio funzionale che il tutore sono due ottime soluzioni che vanno scelte con consapevolezza: se hai difficoltà a recarti in continuazione dal terapeuta o non sei in grado di imparare ad effettuare tu stesso un bendaggio, allora prediligi un tutore. Se invece fai parte di un team sportivo che ha un buon budget di spesa scegli senza indugio il bendaggio.
Che tu scelga il bendaggio o il tutore, sappi che la tipologia di bendaggio e di tutore può cambiare durante le varie fasi di recupero dopo la lesione.
Nella prima fase è bene utilizzare un tutore più rigido che consente una ridotta mobilità, ottimo in questa prima fase un tutore bivalva (esiste in versione destra e sinistra) della dimensione adeguata (si può trovare di varie taglie: S,M,L, XL) (link: https://amzn.to/350reNA ),
quando il piede riprende la possibilità di muoversi in carico senza troppo dolore e il gonfiore si è ridotto è possibile iniziare ad utilizzare un tutore più confortevole con struttura in tessuto elastico o neoprene e fasce elastiche con velcro della dimensione adeguata. (link: https://amzn.to/2LGrWYF )
Per quanto riguarda il bendaggio nella prima fase devi utilizzare un bendaggio completamente elastico che dia una compressione graduata e una buona stabilità. Dopo le prime 48 ore dal trauma puoi sostituire il bendaggio compressivo, durante la fase di riposo, con un bendaggio drenante mentre va utilizzato un bendaggio funzionale stabilizzante (realizzato con bende elastiche e anelastiche) durante la fase di deambulazione (anche se cammini con le stampelle usando un carico sfiorante). Solo alla fine del periodo di recupero puoi passare ad un bendaggio realizzato con il tapping, quindi solo con materiale non elastico).
Per imparare praticamente come realizzare questi bendaggi ti consiglio di guardare i video tutorial gratuiti sul bendaggio di caviglia che ho pubblicato sul mio canale di YouTube “Dr. Paolo Bruniera”, (hanno 10 anni ma sono ancora molto attuali????)
Li troverai tutti i bendaggi di cui ti ho parlato e anche altri interessanti consigli su come realizzarli e dove recuperare il materiale necessario!
Per quanto riguarda la scelta e l’uso dei bendaggi e dei tutori dopo una distorsione di caviglia, ora hai tutte le informazioni che ti permettono di comprendere quando e come scegliere di utilizzarli!
Ricordati in ogni caso che è importante rivolgersi ad un professionista della salute per farsi consigliare al meglio.
Ti aspetto nel prossimo articolo in cui analizzeremo nel dettaglio un altro punto del protocollo PRICE!
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